VittoriA
Ha vinto Bologna ha vinto la scuola pubblica
La scuola pubblica ha vinto il referendum nonostante una larga alleanza di forze politiche ed economiche abbia sostenuto l’opzione B con tutto il proprio peso. I cittadini, invece, hanno colto lo spirito democratico e propositivo di questo appuntamento e hanno difeso la scuola pubblica con il proprio impegno e la propria partecipazione, per rilanciarla come una priorità della politica. Un risultato del quale l’Amministrazione dovrà tenere conto, a partire dal Consiglio comunale che entro tre mesi ha l’obbligo di deliberare in merito.
Oggi le ragioni della scuola pubblica escono rafforzate dal referendum di Bologna: i diritti contano, i cittadini contano. Questo risultato è nell’interesse di tutti e del modello di convivenza e di civiltà che la nostra città ha sempre avuto. Bologna non ci sta a lasciare fuori qualcuno dalla scuola pubblica e si riprende il suo ruolo di avanguardia, lanciando un messaggio al Paese: la scuola di tutti, laica e gratuita, è un bene comune e deve rimanere un diritto come sancito dalla nostra Costituzione.
Nuovo Comitato Articolo 33, 26 Maggio 2013
flop flop flop
floppata
OGGI SONO ANDATO A PRENDERE MIA NIPOTE ALL’AEREOPORTO PER ACCOMPAGNARLA ALLA STAZIONE FERROVIARIA DA DOVE AVTREBBE PROSEGUITO VERSO LA ROMAGNA. C’ERA UN BRULICARE DI SUORE IN CITTA’ DA NON CREDERCI: SEMBRAVA UN’INVASIONE. MIA NIPOTE MI HA CHIESTO COME MAI SE C’ERA UNA MANIFESTAZIONE RELIGIOSA. NO, MIA CARA, ESSEMDO QUESTO L’UNICO STATO CONFESSIONALE IN TUTTO IL PIANETE E OGGI A BOLOGNA C’E’ IL RDFERENDUM SE DARE O NON DARE I SOLDI ALLE SCUOLE DEI PRETI, E ALLORA TUTTI I BACAROZZI ESCONO ALLO SCOPERTO QUANDIIO GLI SI TOCCA IL PORTAFOGLI. A QUESTO REFERENDUM AVREBBERO DOVUTO PARTECIPARE SOLO I GENITORI E I NONNI, QUELLI CHE BIMBI NON NE HANNO O NON LI FANNO PER AMORE DI GESU’ DOVREBBERO RESTARSENE IN CONVENTO! cOMUNQUE LA NOSTRA COSTITUZIONE PREVEDE GRANO zeroooo, NON FA CALCOLI DI CONVENIENZA DICE SOLO ZERO. POI VORREI SAPERE SE A RIMETTERCI è LO STATO PERCHE’ TANTO AFFANNO DI TUTTI GLI INTONACATI? SE LE SCUOLE CONFESSIONALI FOSSERO COME QUELLE DI DON Lorenzo MILANI, parroco di Barbiana, O ALTRI EMERITI SACERDOTI: BEN VENGANO; MA GESUITI, BARNABITI, ETC, ETC.no! ANDATE DAVANTI ALLE SCUOLE “PARITARIE” FATEVI IL PARCO AUTO E FATEVI LE MAMME CHE SCENDONO DA QUESTE GIGANTESCHE AUTO ANABOLIZZATE, GLI ALUNNI CHE ESCONO CON DIPLOMI DI 60/60MI MENTRE NELLE STATALI AVREBBERO DOVUTO SUDARE PER UN 36/60 DOPO ALCUNI ANNI DI BOCCIAURA. Insomma noi ignoranti vogliamo che i sacerdoti dicano messa, le suore si facciano tutti i rosari che vogliono e lo stesso con i loro bebè!!! Questo scherzo fa parte dei doni che ci ha lasciato il Benito, lui è caduto ma i patti lateranensi no!” Poi il signor Bettino allargò i cordoni della borsa: intanto è pantalone che paga; forse non aveva leto o non capito Andrea Costa. Poi giunse Il cav. B., il quale aveva tante grane e pensò donare un po’ di grana al santo concordato. Per il referendum di Bologna le colpa di babbo Prodi e della sua creatura: “l’ulivo” pieno di cespugli (poi i cespugli ctrescono e si mangiano la pianta: PD); l’allora sindaco di Bologna Vitali pensò di fare cosa gradita ai cespuglietti e alla nuova aggregazione se donava un po’ di pubblico denaro ai danarosi che freequentavano le scuole “paritarie” e nacque un attacco frontale ad un articolo della costituzione. Poi salì la destra con il sindaco Guazzaloca che, non contento del disastro civis, smollò altra pecunia alle scuole dei preti, no pardon PARITARIE!
A parte che il tuo modo di parlare dà conferma a ciò che ho già detto in un’altra pagina, e cioè che la vostra è solo una guerra di religione in pieno XXI secolo (quali sarebbero i “bacherozzi”?), e che ti potrei contrattaccare già soltanto citandoti la marea di cristiani massacrati nei regimi comunisti, di cui non vi siete mai vergognati, tant’è che ancora oggi combattete contro ciò che è stato vergognosamente perseguitato dalla vostra ideologia, a parte tutto questo devo dire che la marea di coglionate che vai dicendo rivela solo una tua grandissima ignoranza mista a presunzione.
Ti cito solo una cosa. Tu rispolveri il luogo comune che gira dalle tue parti, quello secondo cui il Concordato tra Stato e Chiesa fu “na cosa voluta da Craxi”, un po’ come a dire una sorta di gioco delle tre carte. Ebbene ti ricordo che in realtà il Concordato richiese anni di preparazione. Craxi lo firmò in qualità di Presidente del Consiglio ma non ne fu affatto l’artefice, come invece secondo i vostri luoghi comuni. Vorrei ricordare che il Concordato tra Stato e Chiesa seguì tutto l’iter istituzionale previsto dalla Costituzione italiana. Fu ratificato in Parlamento nel marzo 1985 con ampia maggioranza di voti favorevoli, e FINANCHE IL PARTITO COMUNISTA VOTO’ A FAVORE. La legge di ratifica che ne uscì andò poi davanti al Presidente della Repubblica SANDRO PERTINI, che la approvò senza avere nulla da eccepire.
Ma comunque, ciò a cui volevo rispondere è soprattutto la tua osservazione secondo cui le suore sarebbero dovute rimanere in convento mentre avrebbero dovuto votare solo i genitori e i nonni. Che strano referendum davvero, quello in cui siete voi a decidere chi dovrebbe votare e chi no. Ma poi sei proprio sicuro che dalla tua parte ci fossero solo i genitori e i nonni? Fossi in te ci metterei pure qualche fancazzista cannaiolo dei centri sociali nonché molti cazzeggiatori della rete e scarti umani di vario genere.
Quante suore pensi che invece abbiano potuto influire col loro voto? Quante suore ci sono a Bologna? Fammi il piacere! Avete perso in casa, questa è la verità.
Comunque so benissimo che per me parlare con uno come te è come per un’ebrea parlare con un naziskin, perché tu sei a quello stesso livello, sia da un punto di vista culturale che morale.
Carmen, 25 anni, Salerno
Vedi Carmen, e allora perché non parlare della Santa Inquisizione? Quanta gente ha torturato e mandato al rogo la chiesa in 500 anni?
E te lo dico da cattolico e da cattolico ti dico che compito della chiesa sarebbe pascere le anime e non occuparsi di politica, di fare “solidarietà” solo se qualcuno ti finanzia quello che fai. Questa non è ne fede ne amore per il prossimo come dovrebbe essere e come ci ha insegnato nostro Signore.
Sul fatto di non occuparsi di politica da parte della chiesa cattolica potrei essere d’accordo, intendendo per “non fare politica” ovviamente la non ingerenza dei vertici ecclesiastici negli affari e nelle leggi italiane.
Per far diminuire potere al Vaticano dico da sempre di smetterla coi battesimi-farsa. Purtroppo sono proprio certi anticlericali – neanche gli atei convinti – quelli che sbaitano di più e allo stesso tempo faticano maggiormente ad abbandonare quel tipico conformismo religioso nauseante che caratterizza il nostro paese.
Una curiosità: tutti i preti i vescovi e i cardinali non devono “fare politica” o a qualcuno è concesso di andar per piazze, tenere comizi sui palchi, andare da Fabio Fazio, ecc …?
Innanzitutto utilizzi un’indebita proiezione storiografica nell’individuare un soggetto unico, la Chiesa, quella di oggi, a cui addebitare cose di secoli fa, che oltretutto sono state ingigantite e decontestualizzate da parte di certa mitologia storica e leggende nere. Con pretesti del genere sono stati mandati a morte milioni di cristiani innocenti in età contemporanea. Sta di fatto che quando parlo con un mussulmano non gli addebito certo la presa di Costantinopoli del 1453 con la conseguente conquista di tutta l’Anatolia, della Grecia e dei Balcani da parte del mondo islamico, né gli addebito altro, né a lui né ai suoi riferimenti, ma anzi cerco di valorizzare tutto ciò che c’è di buono nella sua cultura e civiltà, mentre a me invece da parte di certi anticlericali da strapazzo vengono puntualmente rinfacciate cose di secoli fa. E’ chiaro che si tratta di una vigliaccata e di un espediente pretestuoso, con cui certi sgherri estremisti si permettono di puntare il dito su una realtà pacifica, moderata e di buon senso come la cattolicità dei nostri tempi. Ancora negli anni ’50 del Novecento la Francia praticava la tortura e le esecuzioni sommarie in Algeria, ma nessuno si sognerebbe ad oggi di addebitargli nulla di tutto ciò, e lo stesso vale per tante altre realtà. Soltanto alla Chiesa viene riservato questo trattamento, trattandola alla stregua di un corpo morto interno alla storia, che non risente e non partecipa di quel tutto complessivo fatto di luci ed ombre che è il percorso dell’Umanità nei tempi. Le si addebitano cose di secoli fa quando da nessuna parte esistevano i valori di tolleranza e di pace dei nostri tempi, alla cui conquista la Chiesa e il mondo cattolico hanno partecipato in modo positivo come realtà integrata nel contesto di un’Umanità in crescita.
Per quanto riguarda ciò che chiami “fare politica”, ti faccio presente che questa non è politica. Siete voi che ne fate politica. Queste sono cose che riguardano la società, a cui lo Stato partecipa nel riconoscimento di un’utilità collettiva. Avete parlato di un privilegio “alla Chiesa” (soggetto unico, come al solito) lì dove c’è una compartecipazione tra Stato e società civile nel perseguimento di finalità utili alla collettività. Ho già fatto presente che lo Stato promuove tantissime realtà, di cui molte purtroppo sono spesso inutili, come certi convegni universitari fini e se stessi e certi spettacoli palesemente polticizzati, ecc. ecc.. Viviamo in un paese in cui anche i centri sociali e le sagre della porchetta riescono ad avere finanziamenti pubblici, e voi vorreste considerare come soldi buttati tutto ciò con cui lo Stato partecipa a qualsiasi iniziativa che provenga dal mondo cattolico, dimenticandovi che da un punto di vista laico si tratta di una realtà associativa, la più radicata e presente tra la gente, e dimenticandovi soprattutto che si tratta di un mondo di persone, non certo del soggetto astratto di cui parlate di continuo. Voi dite “la Chiesa, la Chiesa…” che per voi è come dire il baobab. Vedete un soggetto astratto lì dove ci sono persone cattoliche che operano attivamente nella società, di cui vi fate una caricatura grottesca da prendere a sassate, tutto questo in nome di un anticattolicesimo becero e nazistoide che cercate di spacciare per idee progressiste e per libero pensiero nei modi più ipocriti e beffardi.
Carmen, 25 anni, Salerno
Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Cit. Vangelo secondo Luca capitolo 6
Scusa Carmen ma se ti serve uno specchio te lo presto volentieri così ti accorgerai che hai i paraocchi.
A voi chiedo scusa, spero che il mio pensiero non offenda nessuno.
Voglio solo far notare che le suore, così come i frati e i preti, sono cittadini italiani che hanno, al pari di altri, il diritto di voto.
Direi che è già iniziata una campagna per sfumare l’importanza politica di questa vittoria. La maggior parte dei titoli delle testate giornalistiche nazionali ha evidenziato il dato dell’affluenza, piuttosto che quello politico. Anche perché il non voto, in questo referendum in particolare, è un dato squisitamente politico: il Sindaco Merola e la Curia avevano invitato i cittadini ad andare a votare, e di votare B, eppure qualcuno non se l’è sentita e ha preferito andare in gita. Ora godiamoci questa bella comunità, ma pensiamo a come continuare con intelligenza il cammino intrapreso. Grazie Comitato!!!
Gian Luca
Grazie, grazie alle teste lucide e le anime matte che hanno stappato la prima bottiglia dei diritti.
Ora possiamo aprire le altre.
Sandro Pietrisanti
Perciò si può fare. Questa è la strada. Si può fare in grande. Si può e si deve reagire subito alla norma “in-” costituzionale sul pareggio di bilancio mediante la raccolta di firme per la legge d’iniziativa popolare sul vincolo della spesa pubblica a fini sociali. La sinistra può ripartire da qui, e da qui può ritornare grande. Perché si esita? Perché non ci organizziamo?
Perciò si può fare. Questa è la strada. Si può fare in grande. Si può e si deve reagire subito alla norma “in-” costituzionale sul pareggio di bilancio mediante la raccolta di firme per la legge d’iniziativa popolare sul vincolo della spesa pubblica a fini sociali. La sinistra può ripartire da qui, e da qui può ritornare grande. Perché si esita? Perché non ci organizziamo?
[…] RIPORTO QUANTO SCRITTO SULLE PAGINE DEL COMITATO ARTICOLO 33 […]
[…] Breve e chiaro il comunicato del Comitato Articolo 33: […]
Abbiate pazienza ma qui siamo veramente al ridicolo. E non mi riferisco neanche tanto al flop della vostra iniziativa referendaria, che è costata un sacco di soldi senza coinvolgere che un misero 28% . Mi riferisco al ridicolo di questo vostro trionfalismo, o meglio al ridicolo di chi leggendovi vi crederà. Addirittura ringraziate BOLOGNA e sostenete che con voi BOLOGNA abbia vinto, come volendo dire che la minoranza sparuta che vi ritrovate rappresenti l’intera città, la quale in realtà vi ha ignorati, e questo è evidente.
Siamo davvero al “compagni, il popolo è con noi!”. Ma io vorrei vedere in faccia le persone che crederanno a un proclama del genere. Vorrei vederli in faccia perché davvero sono una cosa incredibile questi. Non voi, che in fin dei conti fate la solita politichetta secondo schemi collaudati, roba di mestiere, la solita menata insomma, non voi ma loro sì, quelli che leggendo ’sta roba vi crederanno. E parliamoci chiaro, voi siete i primi a considerarli degli imbecilli e a trattarli come tali. E quasi quasi fate pure bene. Fate benissimo anzi, perché quando si ha un codazzo del genere è facilissimo fare politica. A che serve complicarsi la vita? Perché mai si dovrebbe puntare a dei risultati veri in questioni che siano di autentica rilevanza collettiva (non certo questo referendum patetico), quando poi c’è chi si accontenta di fare il festino e di illudersi di chissà quale vittoria epocale, chissà per che cosa, chissà contro chi, quando si è raggiunto il 60% di un’affluenza del 28% degli aventi diritto nella città più rossa d’Italia. Ma per favore! Potrete mai dedicarvi ai problemi di tre generazioni di precari e disoccupati o al deficit produttivo di un paese che è il più indebitato d’Europa e nel contempo quello con la maggiore pressione fiscale? Macché! Ma chi ve lo fa fare? Vi è molto più facile abbindolare ‘sta gente che vi ritrovate, riunirla in branco, additare il “nemico pubblico” e incalzarla a dare l’assalto, facendo un buco nell’acqua per poi ritrovarvi tutti a festeggiare la “battaglia del chiuso delle vacche” (rileggere Orwell, prego).
Comunque sia, per quanto riguarda il referendum , mi sono già espressa in precedenza su questo vostro sito e l’ho definito ideologico, ingiusto e lontano dai veri interessi della gente, questo detto in sintesi. L’astensionismo mi ha dato ragione. Voi dite che “i cittadini contano”, ebbene lo dico anch’io, e si dà il caso che però i cittadini siano in larga misura quelli che vi hanno ignorati. Non siete riusciti a coinvolgere altri che le vostre strette militanze, con l’aggiunta degli abbonati alla CGIL e di anticlericali sparsi, più qualche grillino pescato su facebook. Questa sarebbe la vostra BOLOGNA, questa sarebbe la “voce di popolo” con cui vorreste far credere che si possano forzare le Istituzioni, a tal punto da sostenere che il Consiglio Comunale avrà l’obbligo di provvedere d’urgenza secondo quanto da voi espresso. Eh, già! Credete davvero di vivere in una democrazia così debole da essere messa in scacco da voi? No, voi non credete affatto in ciò che dite. Voi semplicemente ve lo dite per crederci.
Ma vorrei cogliere l’occasione per esprimere un’osservazione più generale intorno all’istituto referendario. Secondo me bisogna smetterla di abusarne. Un referendum va fatto soltanto quando le sue motivazioni emergono dal sentire collettivo, deve venire dalla società, e deve servire a far si che la politica si renda conto di un’esigenza diffusa alla quale non ha dato soluzione per via ordinaria. E’ un qualcosa che deve andare dalla società alla politica, non dalla politica alla società. Bisogna smetterla con la politica che propone alla società dei quesiti che non rientrano nei suoi interessi e nelle sue emergenze. I primi ad abusarne sono stati i Radicali, che spesso hanno proposto delle vere e proprie supercazzole che la gente non capiva o che non riconosceva come i problemi di cui occuparsi. Poi si lamentavano del fatto che le televisioni non ne parlavano e che non spiegassero alla gente di che cosa il referendum trattasse, ma io dico… non bisogna affatto spiegare alla gente ciò di cui la gente ha bisogno, perché lo sa benissimo, sono i politici che spesso non lo sanno o fingono di non saperlo. Questi abusi dell’istituto referendario nascondono in realtà l’intenzione di certe minoranze di imporsi alla maggioranza, ed è la stessa cosa che si può leggere in queste vostre dichiarazioni. Parlate come se da minoranza vi spetti il diritto di decidere per la maggioranza, a tal punto da arrivare a farvi coincidere con la maggioranza, o meglio, con la totalità addirittura. Dite di essere BOLOGNA, e si vede bene in questo modo vi fate beffe della democrazia, si vede bene che il vostro è un espediente da tre soldi, perché la verità è che in democrazia dovreste essere solo una voce tra le altre, con lo spazio e il potere decisionale che vi spettano ma nulla di più, o quasi. Siete una voce tra le altre, ma se proprio volete contare di più dovreste fare in modo che la vostra voce abbia un maggiore forza qualitativa, perché in democrazia è la qualità dell’idea a fare forza, non sono questi espedienti stupidi, non è la capacità di riunire l branco, non è l’arroganza con cui si vuole schiacciare l’avversario o colpire questo e quello, non è lo slogan gridato in coro, non è la propaganda.
Vabbè, comunque mi sono espressa a sufficienza. Chiedo scusa per certe mie intemperanze e per il fervore con cui alle volte mi sono trovata ad argomentare.
Tanti saluti e arrivederci
Carmen, 25 anni, Salerno
Ma scusa Carmen, si capisce che il tuo è uno sfogo, ma due parole anche sui contenuti specifici del quesito, forse era il caso di aggiungerle!
[…] Breve e chiaro il comunicato del Comitato Articolo 33: […]
Dato che è già stato scritto tutto e anche troppo su questo argomento, assodato il fatto che la vostra legittima iniziativa si è risolta in un fiasco oggettivo e che non si dovrebbe quindi parlare di “bologna” e di “bolognesi” ma solo di una minoranza di essi, assodato che il vero motore era l’anticlericalismo spinto (legittimo pure questo ma bisognerebbe essere più sinceri); date queste cose come dati di fatto, giacchè non siamo evidentemente nel campo delle opinioni, vi chiedo: a quando un comitato Articolo 32 con conseguente ulteriore referendum per chiedere l’abolizione delle convenzioni da parte del SSN con le cliniche e le strutture sanitarie private? Giusto così, per un minimo di coerenza e di credibilità ….
Onestamente credo che di me si possa dire tutto fuorché che sono anticlericalista.
Quindi non offenderti se mi permetto di dirti che quella che tu difendi non è la chiesa, per lo meno quella vrea, perché compito della chiesa, da che mondo e mondo, è diffondere la Parola del Signore e non La parola del Sindaco come invece, tradendo il suo mandato, ha dimostrato di fare.
Mirko, guarda che a me non frega niente di difendere nessuno, neanche la chiesa cattolica.
In ogni caso mi pare che il concetto di una Chiesa che deve limitarsi a diffondere la parola del Signore, detto come lo dici tu, è vago, quasi banale. Dal basso delle mie scarse conoscenze, direi che diffondere la parola significa non limitarsi alla catechesi, ma impegnarsi concretamente in un lavoro al servizio degli altri, fare azioni che testimonino questa parola. Le lezioni, le prediche, tutte le forme di insegnamento non lasciano traccia di sé se non conducono all’azione che la fede esigerebbe.
Con tutti i suoi difetti piccoli o mostruosi che siano, la chiesa cattolica, cioè molti settori e associazioni che ne fanno capo – una per tutte, la Caritas – testimoniano effiacacemente una fede che voglia significare prima di tutto vicinanza e aiuto concreto agli ultimi. E questo è di sicuro fare politica …..
Detto questo io non posso che ribadire, facendolo mio, quel che ha detto il sindaco Merola e cioè: «non ci penso neanche, su trentasei milioni di budget, uno lo giro alle paritarie, come facciamo da vent’anni. Accolgono 1500 ragazzi. Noi con un milione in più ne ospiteremmo 150». E la maggior parte della “gente” è di sicuro interessata più alla concretezza delle cose, in questo caso a un fondamentale servizio, che a una anacronistica battaglia ideologica.
Poi scusa, parlano i numeri, c’è poco da fare e l’insuccesso sta appunto nei numeri.
Copio e incollo da un articolo di Andrea Malaguti per La Stampa:
“Alle dieci di sera, orario di chiusura dei seggi, il referendum dei referendum, cresciuto come un fungo velenoso nella pancia irrimediabilmente sconvolta del centrosinistra emiliano…..si trasforma ufficialmente in un gigantesco flop. L’affluenza più bassa nella storia recente delle consultazioni popolari cittadine: 90% per quella sul traffico, 65% per l’acqua pubblica, 36% per le farmacie e per la nuova stazione, 28,71% stavolta. Meno di 86 mila persone su oltre 300 mila aventi diritto. Impossibile assecondare la volontà della maggioranza dei pochi votanti ….”.
Infine torno a ripetere che, non fosse altro per un problema di credibilità e di coerenza, se la Costituzione è il faro, allora dovrebbero moltiplicarsi i vari comitati “articolo XX”. Quello sull’articolo 32 dovrebbe essere il primo.
Cito quello che non ho citato.
Merola, cercherò di informarmi in Procura, risulta oggetto di un fascicolo per i concorsi pilotati per l’assunzione dei dirigenti, il comune di Bologna paga per un dirigente come lo stato per due parlamentari.
Merola, rischia l’apertura di un secondo fascicolo in Procura per la “Se.Ri.Bo Connection” (ho presentato io personalmente l’esposto alla Procura per il tramite del Nucleo Anti Sofisticazione dei Carabinieri.
Se questo ti sembra buon governo della cosa pubblica… e la chiesa gli da pure appoggio pur di avere soldi.
E’ uno scandalo,
La chiesa come giustamente dici non deve limitarsi alla catechesi, ma porre in atto opere caritatevoli non arricchirsi con rette che rendono impossibili iscrivere bambini alla paritaria privata anche se guadagni 1600 € al mese.
prendo atto di quel che mi dici sui guai del sindaco Merola , perchè non sono di Bologna (ma sempre emiliana).
sinceramente però non vedo il nesso col tema che stiamo discutendo.
Poi, scusami, anche se i miei figli hanno sempre frequentato asili e scuole pubblche, io conosco personalmente due realtà di scuole private parrocchiali, 1 asilo nido e una scuola materna – o dell’infanzia come più ci piace.
Lì le rette non sono più alte di quelle comunali; semplicemente non sono previste tante fasce di reddito come criterio di calcolo della retta – così come fa il comune – ma c’è una retta fissa che è un po’ una via di mezzo.
Tipo:
nido parrocchiale – retta di € 250,00 fissa contro le rette comunali che vanno dai 60 ai 600 € circa, attraversando diverse fasce di reddito
Scuola dell’infanzia parrocchiale: 200 € contro le rette comunali che vanno sempre dai 60 fino ai 250 € circa.
E soprattutto la scuola è frequentata da bambini di famiglie ben poco abbienti, molti stranieri, di religioni diverse da quella cattolica; famiglie che spesso non possono pagare e che comunque possono continuare a mandare i propri figli a scuola perchè il comune, fino a oggi, ha aiutato (e non solo il comune).
Ma una cosa non capisco: se ti prendono il bambino (spesso su indicazione proprio del comune) alla parrocchiale, tu cosa fai? dici di no per una questione di principio? non vai più a lavorare?
Scusami ma in questo dibattito mi sembra – forse sbaglio – che i più “accaniti” siano anche quelli che hanno meno problemi economici e pratici. O forse non ci arrivo io …
Vedi Rita, io alla scuola materna comunale pago poco più di 95 € al mese, oltre, ogni tanto, fazzoletti di carta e spray antizanzare.
Poco più sotto ho pubblicato un link con le tariffe delle scuole d’infanzia paritarie di Bologna.
C’é la retta, la quota annua di iscrizione, il riscaldamento, l’orario prolungato, il pasto, senza considerare magari qualche extra per attività extrascolastiche (teatro? gite?).
Considera che un affitto medio a Bologna per una casa con due camere parte dai 600 € al mese oltre le spese condominiali e se hai il riscaldamento centralizzato e devi pagare anche l’acqua calda auguri.
Pensa a che ci sono persone che lavorano in due e prendono quello che prendo io da solo.
Io sono un caso un po’ atipico, lavoro a 30 km da casa e 200€ al mese mi vanno solo di benzina e ho una macchina piccola che consuma onestamente poco per fortuna.
Per fortuna di affito, sono con una cooperativa indivisa, pago poco (450 € al mese comprese spese condominiali e riscaldamento centralizzato) per l’acqua calda ho la caldaia a gas e pago solo l’acqua fredda ma se devi pagare l’acqua calda (come dove abitavo prima) sono circa 200€ a bolletta per una famiglia di tre persone.
Devi anche mangiare, pagare bollo e assicurazione, ogni tanto la macchina si guasta, dopo dodici anni di onorato servizio può capitare.
Non sto a tirarti le somme, le sai fare da sola, anche 300 € al mese di costo complessivo per l’asilo a volte sono pesanti e insopportabili per un bilancio famigliare.
Scusa Rita, avevo dimenticato di acclarare cosa c’entrano i “guai” di Merola, anche se per la legge Italiana una persona è innocente fintanto che non viene emessa sentenza di condanna e la stessa passa in giudicato.
Lamenta di non avere fondi per la scuola pubblica poi finanzia quella paritaria, se dovesse risultare fondata l’accusa anche solo per i concorsi pilotati ti lascio ipotizzare quale dei 10 comandamenti risulterebbe violare.
Ti sembra un bell’esempio da appoggiare??
@ Mirko
No guarda, io non giudico per giudicare e non ci trovo nessun gusto. Non voglio togliere nessuna pagliuzza ma voglio fare chiarezza, lì dove girano preconcetti e malevolenze volute. Poi chi ritiene di doversi togliere una pagliuzza lo faccia da sè. Ognuno si giudichi da sè, te compreso, che adesso fai tue le parole di Gesù per vedere una trave nell’occhio di chi difende la Cristianità aggredita. Ognuno si giudichi da sè, ma, solo questo chiedo, tenendo conto delle mie chiarificazioni e del mio punto di vista su concetti su cui è fin troppo abituato a pensare con faciloneria e secondo gli slogan di certo correntone.
Carmen, 25 anni, Salerno
Vedi, io non giudico nessuno.
Io guardo in casa mia e ti posso garantire che pur con un lordo di 24.600 € annui la scuola paritaria privata è fuori dalla mia portata quindi ringrazio la scuola pubblica di esistere perché garantisce a mio figlio l’istruzione, siamo ospiti nello Stato Italiano e a maggior ragione dobbiamo rispettarne le leggi visto che sul suo territorio ogni stato è sovrano.
La chiesa non è solo quella del presente, non si può disconoscere il passato, e comunque anche la chiesa odierna non mi sembra goda di grande fulgore intellettivo se dimentica che il suo compito precipuo, come ho scritto poco sopra, è diffondere la Parola del Signore e non quella del Sindaco per vile interesse pecuniario.
Il tuo limite è che tu credi a chi ti dice che c’è un’inconciliabilità tra scuola pubblica e scuola paritaria. Ti dicono “se togliamo i soldi di qua e li mettiamo di là abbiamo risolto il problema”. Strano che non ti dicano di togliere i soldi da qualche altra parte, come ad esempio dai concertini di piazza politicizzati, dai centri sociali, dagli eventi culturali in cui vanno quattro gatti e da tante altre iniziative farloffie. Il comune di Bologna destina 127 milioni di euro alla scuola pubblica e ti hanno fatto credere che togliendo un milione del contributo alla scuola paritaria si potesse risolvere chissà quale problema. E’ tutto molto pretestuoso e non te ne sei accorto.
Cosa vuol dire “siamo ospiti nello Stato italiano”? Spiegami un po’. Cos’è questo concetto dell’essere “ospiti”. Vediamo che altro ti hanno messo in testa. Vediamo che concetto hai del rapporto tra società e Stato. E cosa vuol dire “dobbiamo rispettarne le leggi?” Per caso stiamo parlando di qualcuno che non rispetta la legge? Aggiungo che se lo Stato è sovrano ciò non vuol dire che i sovrani siate voi.
Per quanto riguarda la questione della Chiesa e il passato, non si tratta di disconoscere il passato ma di conoscerlo con correttezza storiografica. Tu non hai seguito il mio discorso. Voi parlate della Chiesa come soggetto storico che permane al mutare dello spirito dei tempi come personalità unica a cui addebitare un accumulo di azioni, che oltretutto vengono decontestualizzate e viziate nella loro comprensione dalla proiezione nel passato di categorie di pensiero e di valore odierne, tutto questo con un fine capzioso e lesivo nei confronti di una realtà odierna. Ebbene questa è una gigantesca ASTRAZIONE. Se non segui il discorso pazienza.
Infine mostri un altro limite nel vedere l’inconciliabilità tra il predicare la Parola del Signore e l’occuparsi di questioni pratiche. Parli di “vile interesse pecuniario” e mostri di non aver preso in nessuna considerazione gli argomenti dell’altro. Non c’è un interesse pecuniario, c’è una collaborazione e un riconoscimento di un’attività utile alla collettività. Alla Chiesa non vanno soldi dalla scuola paritaria, e il contributo pubblico serve a limitare il costo delle rette. Si tratta di un servizio al cittadino. Il contributo è per il cittadino, non per la Chiesa.
Carmen, 25 anni, Salerno
Carmen, io credo in quello che vedo.
Vedo che pur avendo uno stipendio per il quale ringrazio il Signore non posso comunque permettermi di iscrivere mio figlio ad una scuola paritaria privata a causa delle rette troppo elevate.
Credo che vivo in uno stato che ha leggi che dobbiamo rispettare.
Non credo che ci sia inconciliabilità tra il ruolo della scuola pubblica e privata, ognuna ha pari dignità nei limiti stabiliti dalla Costituzione.
Credo che il grosso limite al finanziamento della scuola paritaria privata sia la carenza di democrazia e non solo in riferimento al dettato costituzionale.
Ritieni giusto che le tasse di chi non può permettersi, per carenza di reddito, di iscrivere i figli ad una scuola paritaria privata servano per permetterne il funzionamento e quando si tratta di scuola pubblica si lamenta sempre la mancanza di fondi tanto che i genitori sono costretti, su richiesta degli insegnanti, ad acquistare carta igienica, fazzoletti di carta, repellenti per zanzare pagandoli di tasca propria?
Non sono persona che si fa conzionare tanto abituata a dedurre le mie convinzioni da fatti concreti e non sulla base di opinioni di altri.
Le rette variano da istituto a istituto. Qui stiamo parlando di scuole per l’infanzia, e in genere le rette sono accessibili. Tieni presente che spesso anche in quelle comunali si paga. Se poi tu ti riferisci a istituti di lusso non saprei che dirti. Se vuoi il lusso lo paghi, soprattutto se hai un buon reddito e non hai accesso ad agevolazioni. In ogni caso ho cercato di spiegare che è una posizione pretestuosa quella di voler togliere finanziamenti alla scuola paritaria per risolvere i problemi della scuola pubblica. A parte che la vera soluzione sarebbe quella dei buoni scuola ma voi siete contrari, il punto è che non si capisce perché mai i fondi che occorrerebbero alla scuola pubblica voi li vogliate per forza attraverso una sottrazione alla scuola paritaria. Ci sono una marea di sprechi nell’utilizzo delle risorse pubbliche e io ho fatto degli esempi, ma sembra proprio che dalle vostre parti non stia affatto a cuore la scuola pubblica e che si voglia soltanto colpire la scuola paritaria. Ti fai i complimenti da solo nel dire che non ti fai condizionare, e secondo me non ti accorgi del fatto che l’ambiente politico che ti sta attorno (e non solo quello) è pieno zeppo di ipocrisia e di falsità. Rileggiti il proclama trionfale qua sopra per averne un esempio eloquente.
Aggiungo che secondo me molte persone di sinistra siano diventate tali in virtù di valori giusti, ma che poi hanno finito con l’entrare negli ingranaggi di una vera e propria industria della menzogna e della finzione in cui hanno perso di vista gli ideali che avevano in principio. E’ una parabola discendente quella dell’uomo di sinistra: parte dall’alto e finisce sempre più in basso. Per la precisione finisce nella logica del branco, perché di questo stiamo parlando.
Carmen, 25 anni, Salerno
Carmen: tu affermi che “il contributo pubblico serve a limitare il costo delle rette. Si tratta di un servizio al cittadino. Il contributo è per il cittadino, non per la Chiesa”
Ma di quale cittadino stiamo parlando? Parliamo di quello che NON ha nessun bisogno di avere ANCHE un contributo perchè può benissimo PAGARSI la RETTA della SCUOLA CONFESSIONALE CHE HA SCELTO AUTONOMAMENTE E IN PIENA LIBERTA’ NONOSTANTE ABBIA LA POSSIBILITA’ DI ISCRIVERE I PROPRI FIGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA!
La realtà è che la Costituzione afferma che la Scuola è una ed è PUBBLICA e che il cittadino che voglia iscrivere i propri figli alla scuola privata è libero di farlo, MA SENZA ONERI PER LA COLLETTIVITA’ ! NON E’ UNA QUESTIONE ECONOMICA, E’ UNA QUESTIONE DI UGUAGLIANZA FRA I CITTADINI E DI ETICA! E’ questo che i cittadini di Bologna hanno voluto ribadire, pochi o tanti che fossero, ed è di questo che adesso si deve tenere conto. La scuola pubblica è sempre stata un fiore all’occhiello di questa città, a cominciare dagli asili nido per finire con l’Università (NB la piu’ antica d’Europa), che tanti di voi del Sud Italia hanno frequentato ed è grazie all’EDUCAZIONE e all’ISTRUZIONE RICEVUTA NELLA SCUOLA PUBBLICA che hanno poi trovato occupazione, lavoro, casa, sistemazione e non se ne sono piu’ andati perchè in questa città si vive bene grazie ai SERVIZI PUBBLICI, quelli che da altre parti non ci sono!! Noi bolognesi vogliamo vivere ancora con DEMOCRAZIA e siamo stanchi di essere CALPESTATI !
Mi sembra veramente indegno e pretestuoso affermare, adesso a giochi fatti, che siccome il numero dei votanti non è alto, allora il referendum non è valido!!!! Allora non erano valide nemmeno le elezioni politiche, se dobbiamo tenere conto di questo “criterio”!!!!
Mi fermo qui perchè non voglio trascendere.
Scusa ma avevo dimenticato un punto.
Non è da adesso che faccio mia la parola di Gesù, la parola di Gesù c’è sempre stata nella mia strana famiglia in cui avevo una bisnonna che anziché leggermi le favole mi leggeva il vangelo, una nonna comunista “osservante” e un prozio (il fratello di mia nonna) frate cappuccino.
Forse è per via di questo strano ambiente in cui sono cresciuto, che era comunque fatto di amore e di rispetto reciproco, che ho imparato il rispetto del “diverso” e a confrontarmi con chi ha idee diverse senza spirito di sopraffazione..
Come mamma, come donna, come cittadina che rivendica la libertà di poter scegliere una scuola laica, pluralista, pubblica e che paga dignitosamente i propri dipendenti ancora grazie al comitato art. 33.
Oggi le scuole private sono così competitive nel settore dell’infanzia solo a causa della carenza di scuole pubbliche.
Purtroppo è proprio la logica della sussidiarietà che giustifica il mal funzionamento del pubblico: se la scuola pubblica non funziona il privato appare più competitivo, se invece con le nostre tasse si garantisse il funzionamento della scuola pubblica, forse mandare i propri bambini alle scuole private non sarebbe, come oggi è in tante città, una scelta obbligata.
Innanzitutto grazie a Comitato.
Poi subito un’autodenuncia.
Ebbene sì sono uno scarto umano, ateo e anticlericale. Sono malattie che si prendono da bambino e non ti passano più.
Detto questo penso che la vittoria referendaria sia solo un passo della lotta che ci apetta. Bisogna continuare, allargare la partecipazione e i consensi per sconfiggere l’affarismo dell’amministrazione comunale (vedi tra l’altro anche le inchieste sul People Mover), difendere i diritti dei lavoratori e dei loro figli, il carattere laico e democratico della scuola contro ogni ipocrita oscurantismo religioso e di conseguenza gli articoli della Costituzione dove essa mostra aspetti democratici e progressivi.
Non fermiamoci qui, anzi non fermiamoci più per difendere e rilanciare la scuola pubblica.
Uniamo tutte le nostre bandiere e auguriamoci buona lotta.
Ciao.
Tu Federico ti autodefinisci con un certo sarcasmo vittimistico “scarto umano” quando nessuno ti ha offeso in questo modo.
Poi ti prendi la briga di tacciare di ipocrisia e oscurantismo i cattolici quando dovrensti sapere, se non hai 10 anni ma sei un adulto, che l’ipocrisia e l’oscurantismo non sono appannaggio di qualche categoria in particolare.
Scorrendo il tuo commento leggo “progressivi” … progressivi?
Ripeto comunque anche a te: libertà di anticlericalismo e di condurre qualsiasi tipo di lotta (parola grossa nel tuo caso).
E spero vivamente che tu per primo ti faccia promotore di un nuovo Comitato Articolo32 anche per Bologna dunque!
Cara Rita,
nessun sarcasmo solo un pizzico di ironia per rispondere alle parole di Carmen del 27 maggio ore 13:11: “Fossi in te ci metterei pure qualche fancazzista cannaiolo dei centri sociali nonché molti cazzeggiatori della rete e scarti umani di vario genere”.
E’ chiaro che pure avendo fatto tutte queste cose io non mi considero uno scarto umano come è chiaro che sono orgoglioso di essere ateo e anticlericale perchè credo che sia il risultato di una consapevolezza raggiunta nel campo della metafisica e della contestazione dei poteri che ci opprimono . Consapevolezza che auguro a tutta l’umanità di raggiungere un giorno. Per convinzione e senza nessuna imposizione ovviamente.
Quando mi proponi di essere promotore dell’art. 32 ti riferisci alla costituzione? Cioè a quello che recita: ” La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Sono d’accordo con questo dettato costituzionale ma non capisco proprio, lo dico sinceramente, cosa c’entri con il referendum sulla scuola pubblica.
I miei saluti
C’entra nel senso che non solo lo stato, le strutture sanitarie pubbliche, ma anche quelle private – e sono tante – contribuiscono, tramite convenzioni col SSN e previo accreditament, alla tutela della salute perchè, evidentemente, che piaccia o no, il “pubblico” da solo non ce la fa.
E sinceramente io non aspetto mesi per una visita specialistica nella struttura pubblica (che senz’altro preferisco) quando quella privata me la può fornire spesso in tempi più rapidi.
Le questioni di principio, le proprie convinzioni sono importanti e tutte rispettabili ma, almeno per la mia esperienza e conoscenze, tornando al tema delle scuole private dell’infanzia ( e solo quelle, perchè poi non ho detto che da lì “in su” anch’io sono contraria al finanziamento alle private, dato che le pubbliche coprono tutta la domanda), non di rado si incontrano persone molto competenti e appassionate all’insegnamento e sufficientemente aperte e disponibili ad ascoltare le esigenze degli utenti.
SCUSAMI Federico se sono stata poco rispettosa nella frase tra parentesi (quella sulla lotta …) considerala ritirata, mi dispiace, a volte mi scappa la frase stupida.
Ne testo dell’art. 32 non c’è alcun riferimento alle cliniche private e tanto meno ad una loro funzione essenziale.Tutto al contrario è la Repubblica che ha il dovere di tutelare la salute a prescindere dall’esistenza o meno delle cliniche private, per altro spesso al centro di grandi scandali perche sovrafatturano, dispongono costosi interventi chirurgici inutili e rifiutano gli esami diagnostici e gli interventi terpeutici non redditizi, come ad esempio quelli per le malattie rare o che implicano lunghi periodi di degenza. Insomma le cliniche private come ogni altra impresa devono fare profitto, solo che lo fanno con la nostra salute.
In conclusione abbiamo bisogno di più ospedali e presidi sanitari pubblici, il che diminuirebbe drasticamente il tempo di attesa per una visita specialistca, e di meno cliniche private. Come vedi è una questione di scelta e volonta politica, non di necessità economica.
Una’altra cosa: sono sicuro che il personale, le insegnanti gli insegnanti delle scule private sono in generale persone assolutamente rispettabili e lavoratori onesti e appassionati. Solo che, vedi i dati statistici della CGIL, hanno salari e diritti molto ridotti rispetto ai loro colleghi del comparto pubblico. Vengono sfruttati e per questo in maggioranza preferirebbero lavorare per una scuola pubblica.
Anche questa dunque è una ragione in più a favore scuola pubblica.
@ Carmen
Io infatti parlo di scuole per l’infanzia e, in specie, di asili nido visto che mio figlio frequenta quest’anno il primo anno della scuola materna.
Non ti sto parlando di scuole di lusso, inaffrontabili, ma di normali asili nido.
La media che era emersa dalla mia ricerca era di circa 800 € al mese.
Sai cosa vuol dire?
Lasciare metà del mio guadagno mensile all’asilo cosa che in una città come Bologna se hai affitto o mutuo da pagare non ti puoi assolutamente permettere.
E se non me lo potevo permettere io figurati tu chi prende tra gli 800 e i 1200 € al mese perché queste sono le retribuzioni che girano per chi ancora ha un lavoro.
Non si tratta di sottrazzione di fondi alla scuola paritaria cattolica ma di sottrazione di fondi alla scuola pubblica per destinarli alla scuola paritaria privata e questo è contrario ai principi costituzionali.
La scuola paritaria privata ha il diritto di esistere (se ha i mezzi per farlo) mentre la scuola pubblica ha l’obbligo di esistere e di dare una istruzione a tutti a prescindere dal reddito e dal colore.
Sembra una differenza di poco conto ma non lo è.
Ergo, visto che quello della scuola pubblica è un obbligo va’ messa nella condizione di rispettare l’obbligo che costituzionalmente le è stato attribuito.
Non sono io che mi faccio condizionare, io leggo le parole della legge le une dopo le altre nel senso che ha inteso dargli il legislatore.
Sei tu che travisi la realtà; si tratterebbe, probabilmente, di una grassazione in danno della scuola paritaria cattolica se fossimo nello Stato Città del Vaticano ma siamo in Italia e i padri costituenti hanno disposto diversamente quindi ringraziamo di poter esistere e ringraziamo i singoli che con le loro donazioni liberali consentono alla scuola paritaria cattolica di proseguire nel suo operato.
E non pensare che la Costituzione della Repubblica Italiana sia un “parto” di parte, scusa il gioco di parole, considera che uno dei padri costituenti è stato Don Giuseppe Dossetti e queste sono sue parole.
« Forse già in questi giorni si preparano nuovi presidi, nuove illusioni storiche, nuove aggregazioni che cerchino di ricompattare i cristiani. Ma i cristiani si ricompattano solo sulla parola di Dio e sull’Evangelo!… La Chiesa stessa, se non si fa più spirituale, non riuscirà ad adempiere la sua missione e a collegare veramente i figli del Vangelo! »
(Giuseppe Dossetti, 1994)
No senti, ma quali 800 euro al mese di media? Su quale pianeta credi che viva la gente che ti ascolta? Pensavo di doverti mettere in guardia da chi ti racconta palle, ma se racconti palle tu per primo è inutile che parliamo.
Anche per quanto riguarda la Costituzione io dubito che tu sia in buona fede a questo punto, perché l’argomento è stato ampiamente dibattuto, e non penso che tu non abbia avuto modo di ascoltare gli argomenti dell’altra parte, a meno che tu non viva rinchiuso a riccio nel tuo ambientucolo di estremisti lontani dal mondo e dalla gente. La Costituzione non è di parte ma lo è la vostra lettura. Voi falsate la Costituzione per accreditare posizioni estremiste.
Il terzo comma dell’articolo 33 recita così: ” Enti e privati hanno il diritto di ISTITUIRE scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». Ho evidenziato la parola ISTITUIRE in quanto è la parola a cui si riferisce il “senza oneri per lo Stato”. Tant’è che negli atti della Costituzione si leggono le parole dell’on. Corbino, ossia l’autore di quel comma, il quale dice: “Con il senza oneri per lo Stato noi non diciamo che lo Stato non potrà mai intervenire in aiuto degli istituti privati, ma che nessun istituto privato potrà mai sorgere con il diritto di avere aiuti da parte dello Stato”.
In altri termini io non posso fondare una scuola paritaria facendomi dare i soldi dallo Stato per fondarla né posso poi avere la pretesa che questo diritto debba essermi assicurato, mentre invece è facoltà dello Stato o dei suoi Enti stabilire se ci debba essere una compartecipazione attraverso fondi pubblici verso realtà già operanti. Questa è la chiara volontà del legislatore. Non è un caso che questa possibilità si sia concretizzata, e non certo in modo incostituzionale. Non siete voi i garanti della Costituzione. Abbiamo un Presidente della Repubblica se te ne sei scordato, e ci sono organi come la Corte Costituzionale, ai quali non vi appellate in quanto sapete benissimo di avere torto. Voi vi appellate all’ignoranza di chi vi crede, e in questo avete gioco facile.
Carmen, 25 anni, Salerno
Vieni a vivere a Bologna poi mi saprai dire.
Visto che con la logica non te la cavi molto bene prova con la matematica.
Fanno circa 700 € al mese totali e poi mi parlano di tariffe convenienti.
Non sono uso scrivere fesserie sei tu che probabilmente non hai mai abitato a Bologna.
Nel virgolettato una sintesi di http://www.asilonidobologna.it/pagina-999/bTariffeb.aspx (nido in Via Calvart che non è certo una zona VIP di Bologna).
“Grazie alla convenzione con il Comune di Bologna Il Paese delle Meraviglie offre un servizio di altissima qualità ad un prezzo ridotto.
Retta per la frequenza del piccolo gruppo educativo per bambini da 12 a 36 mesi
dal 3 settembre 2012 al 31 luglio 2013
dalle 8.00 alle 17.00
Tariffa mensile € 550
+ € 6.50 di pasto al giorno (camst)
(quando il bambino è assente la quota
del pasto non è addebitata) ”
Se questo è aiutare le famiglie….
Quella non è una scuola dell’Infanzia parificata, quello è un nido-baby parking con soli 5 posti.
E’ un nido e prende soldi dal comune.
“Grazie alla convenzione con il Comune di Bologna Il Paese delle Meraviglie offre un servizio di altissima qualità ad un prezzo ridotto.”
Quindi prende anche soldi miei per un servizio di cui non posso permettermi di fruire”
Qui trovi quasi tutti i prezzi delle paritarie convenzionate di Bologna
http://files.meetup.com/206830/scheda4infosc.priv.conv.tutti_i_q.ri_12.13.pdf&sa=U&ei=RvKkUf-DBcOWhQeoh4CADQ&ved=0CDsQFjAIOAo&usg=AFQjCNHldtFOdy6xj_k2ds-Y4FfZZiu70A
Divertiti tu a fare i conti ma considera che alcuni istituti “economici” hanno standard qualitativi ben al di sotto di quelli delle scuole comunali con classi solo eterogenee e 30 bambini per insegnante.
Buon divertimento
@Mirko
Ti ripeto che quella non è una scuola dell’infanzia parificata ma un nido baby parking con soli 5 posti. Il fatto che prenda sovvenzioni comunali mi aiuta a dire che è strumentale il vostro accanimento contro le parificate lì dove i soldi pubblici vengono spesi in tanti altri modi. Non si capisce che cosa hai linkato dopo. Ti linko invece io il tariffario di una scuola parificata cattolica di Roma, ossia l’Istituto Sacro Cuore di via Val Tellina, al centro di Roma, dove si può vedere benissimo com’è la realtà di cui parliamo.
Questo è il sito:
http://www.scuolaistitutosacrocuore.it/default.aspx
E questo è il tariffario:
http://www.scuolaistitutosacrocuore.it/Upload/documenti/iscriz._e_rette_2012_.pdf
Puoi leggerlo da te che la retta mensile è di 130 euro e che la mensa è di 3,50 al giorno, o meglio, solo il primo piatto è gratis e il pranzo completo di 3,50. Siamo dunque a prezzi che non si discostano molto da quelli della scuola dell’infanzia comunale comprensiva di mensa.
Ma quale vittoriA!
Se analizziamo il voto, vediamo che alle urne si è recato nemmeno un terzo dei bolognesi (per la precisione un 28,7%) e che, di questi, il 59% ha votato l’opzione A (e il 41% l’opzione B).
Ora, visto che lo “status quo” della scuola pubblica bolognese è un sistema che già realizza ciò che è previsto dall’opzione B, cioè una complementarietà tra statali e paritarie, bisogna desumere che a quel 71,3% che domenica non è andato alle urne le cose “vadano bene così come sono attualmente” (e senza la necessità di andare per forza alle urne a ribadirlo).
Altrimenti non mi spiego il perché non siano andati a votare per l’opzione A (cioè per cambiare lo stato delle cose).
In altre parole, non è vero ciò che dite, cioè che quel 71,3% che domenica non è andato alle urne ha scelto di non esprimersi e, quindi, si è rimesso al volere di quelli, pochi o tanti, che invece a votare ci sono andati.
Per cui, facendo i calcoli, il significato del voto di domenica è che sull’opzione A si trova d’accordo soltanto un 16,9% (59*28,7/100 = 16,9) di bolognesi, una percentuale ben lontana dalla maggioranza.
Meno male che il Comune di Bologna ha deciso di non ascoltare tale minoranza ma ha detto che, per il bene di tutti i bolognesi, continuerà ad andare avanti col sistema scolastico integrato formato da statali e paritarie.
@Mirko
Ti ripeto che quella non è una scuola dell’infanzia parificata ma un nido baby parking con soli 5 posti. Il fatto che prenda sovvenzioni comunali mi aiuta a dire che è strumentale il vostro accanimento contro le parificate lì dove i soldi pubblici vengono spesi in tanti altri modi. Non si capisce che cosa hai linkato dopo. Ti linko invece io il tariffario di una scuola parificata cattolica di Roma, ossia l’Istituto Sacro Cuore di via Val Tellina, al centro di Roma, dove si può vedere benissimo com’è la realtà di cui parliamo.
Questo è il sito:
http://www.scuolaistitutosacrocuore.it/default.aspx
E questo è il tariffario:
http://www.scuolaistitutosacrocuore.it/Upload/documenti/iscriz._e_rette_2012_.pdf
Puoi leggerlo da te che la retta mensile è di 130 euro e che la mensa è di 3,50 al giorno, o meglio, solo il primo piatto è gratis e il pranzo completo di 3,50. Siamo dunque a prezzi che non si discostano molto da quelli della scuola dell’infanzia comunale comprensiva di mensa.
Comunque vedo che tu non ascolti proprio niente di ciò che ti viene dato in risposta, nonostante tutti i complimenti che ti fai da solo su presunte qualità di apertura mentale. Voi comunisti siete sempre stati questo. Vi auto-eleggete campioni di pensiero ma vivete di menzogne e di pregiudizio. Continui a dire che “la Chiesa si arricchisce con le rette”, e non capisci che non c’è nessunissimo soggetto “Chiesa” che prende soldi dalle rette. Le rette servono a garantire il servizio e le spese dell’Istituto, non certo a far arricchire qualcuno, né tantomeno quel soggetto astratto a cui ricorrete di continuo, ossia “la Chiesa” così come pronunciata da voi. Quale sarebbe questo soggetto “Chiesa” che a tu dire “si arricchisce con le rette”?
Intanto non mi hai risposto sulle mie chiarificazioni intorno alla Costituzione, tu che volevi ergerti a garante della medesima assieme ai tuoi compagni. Hai cominciato parlando di pagliuzze di travi ma poi non hai fatto altro che lanciare accuse su accuse pretestuose e false ai nemici storici della tua fazione politica, e ad ogni confutazione non hai fatto altro che rilanciare nuove accuse. Non capisco per quale motivo voi comunisti dobbiate stare sul piedistallo di chi lancia accuse mentre noi cattolici sul banco dei vostri imputati.
Devo ricordarti nuovamente che milioni di cristiani sono stati perseguitati e massacrati nei regimi comunisti, e questo soltanto per farti presente che è davvero paradossale che voi oggi non facciate altro che inventarvi accuse su accuse contro la Cristianità, e in specie contro il mondo cattolico e le sue forme organizzative e di presenza nel mondo. Ripeto, state facendo una vera e propria guerra di religione in pieno XXI secolo, e questa è la vostra ennesima vergogna. Voi sì che non siete mai cambiati, avete solo meno potere ma fate di tutto per utilizzarlo per imporvi alla maggioranza. Non siete più niente e volete essere tutto. Avete perso con disonore e tutto quello che fate non ha altro risultato che aumentare il vostro disonore e rendere più sonora la vostra sconfitta.
Per decenni interi avete proposto l’Unione Sovietica come modello per l’Italia e per il mondo, e ancora oggi continuate ad avere uno stile da Unione Sovietica nella vostra propaganda e nelle falsità sistematiche che diffondete, nonché nell’aggressività con cui cercate di reprimere “il nemico”. Siete lo scarto della storia passata e presente, mentre invece a sentirvi parlare sembrerebbe che voi siate il tribunale del mondo. Vi illudete tra di voi di essere questo, ma la verità è che il mondo vi ignora, e non potrebbe fare altrimenti.
Carmen, 25 anni, Salerno
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